CHI SIAMO

Intorno agli anni ’70 si è spesso sentita la mancanza di una biologia nuova, capace nell’ambito delle sue applicazioni, di provocare una profonda modificazione dei processi di fabbricazione di un gran numero di sostanze chimiche e farmaceutiche. Il moltiplicarsi delle scoperte in biochimica, genetica, biologia molecolare e cellulare rende attuale questa rivoluzione.

All’origine di queste attese vi è in primo luogo, la scoperta della struttura e delle funzioni di vari enzimi e la loro utilizzazione, sotto forme immobilizzate, in diversi processi di produzione industriale. Si è presa coscienza nello stesso tempo delle possibili applicazioni di queste sostanze. In effetti, tali biotecnologie consistono nell’utilizzazione di batteri, di lieviti e di cellule animali e vegetali in coltura, il cui metabolismo e la capacità di biosintesi sono orientati verso la trasformazione di sostanze specifiche, alla protezione ambientale e alla lotta contro l’inquinamento, come il trattamento delle acque di scarico e la metabolizzazione dei liquami domestici, industriali e zotecnici.

La molteplicità dei componenti di ENZYMPLUS permette ora di intervenire a “tutto campo” nel’ambiente ecologico e non limitatamente a situazioni specifiche, poiché gli stessi intermedii cellulari presentano prerogative organolettiche:

  • possono subire stress ipertermici (+80°c) e ipotermici (-5°c) senza modifiche quantitative
  • sono totalmente latenti e pronti alla riattivazione non appena vengono in contatto con la biomassa 
  • sono strutturalmente e funzionalmente biocompatibili fra loro per aver subito un processo di stabilizzazione morfologica a mezzo azione radiante bipolare con raggi infrarossi e ultravioletti a frequenza e tempo stabiliti, e bilanciati a seconda del rapporto peso/volume.

Altra caratteristica peculiare dei batteri inseriti nell’ENZYMPLUS è che possono attivarsi e metabolizzare anche a diverse temperature ambientali; in formula troviamo infatti batteri criofili (5%) batteri psicrofili (25%) batteri mesofili (40%) e batteri termofili (30%). 
Questa particolare percentuale cellulare permette ad ENZYMPLUS di essere attivo dai -5°c fino ai +80°c.

In tale frangente si è inserita nel campo della sperimentazione microbica all’inizio degli anni ’80, la Chemical Control di Padova, che ha realizzato una serie di prodotti naturali, composti da varie forme microbiche ed enzimatiche, tali da consentire un’ampio intervento in tutto il settore della depurazione.

I primi passi furono fatti emulando le due grandi scuole internazionali di microbiologia applicata: la scuola Orientale, costituita dal Giappone e dalla Cina e la scuola Statunitense.

Considerati i valori e le capacità di intervento, e quindi i limiti e le caratteristiche dei microrganismi utilizzati dalle citate scuole, la Chemical Control ha creato una gamma più estesa di germi vivi, vari fra loro sia morfologicamente sia come genere e specie, in grado di intervenire laddove gli altri non riuscivano ad operare.

Ecco allora la scelta giustificata di isolare e duplicare alcune forme specifiche di germi saprofiti, abilmente pronti a metabolizzare la sostanza organica contenuta in varie tipologie di liquame.

Nasceva così nell’anno 1982 la prima formulazione microbica di ENZYMPLUS, contenente microrganismi liofilizzati, fra loro biocompatibili e affiancati da enzimi specifici polifunzionali, supportati in appropriate sostanze organiche, capaci di instaurare nel mezzo da biodegradare, una catena di reazioni ossidoriduttive; sistema altamente equilibrato, tanto da permettere il raggiungimento, da una parte, di un’alta velocità di reazione e dall’altra, di un notevole accrescimento dell’attività specifica dei microrganismi presenti.

È da segnalare inoltre che i ceppi batterici selezionati vivono in condizioni aerobiche, anaerobiche e facoltative, abbracciando così tutte le possibili situazioni d’impiego. 

I vantaggi relativi all’impiego di ENZYMPLUS per la bonifica o la decontaminazione dei liquami o dell’ambiente, sono i seguenti:

1   raggiungimento dei valori ottimali di COD e BOD, ammoniaca, fosfati, nitrati, nitriti, tensioattivi nelle acque di scarico dei depuratori

2   abbattimento di batteri filamentosi, causa principale di torbidità degli effluenti, mediante un rapido e costante sviluppo della flora protozoica, preposta alla predazione della biomassa batterica non in grado di flocculare

3   annullamento cellulare delle più comuni forme batteriche antagoniste presenti nei liquami, quali: Sphaerotilus

Intorno agli anni ’70 si è spesso sentita la mancanza di una biologia nuova, capace nell’ambito delle sue applicazioni, di provocare una profonda modificazione dei processi di fabbricazione di un gran numero di sostanze chimiche e farmaceutiche. Il moltiplicarsi delle scoperte in biochimica, genetica, biologia molecolare e cellulare rende attuale questa rivoluzione.

All’origine di queste attese vi è in primo luogo, la scoperta della struttura e delle funzioni di vari enzimi e la loro utilizzazione, sotto forme immobilizzate, in diversi processi di produzione industriale. Si è presa coscienza nello stesso tempo delle possibili applicazioni di queste sostanze. In effetti, tali biotecnologie consistono nell’utilizzazione di batteri, di lieviti e di cellule animali e vegetali in coltura, il cui metabolismo e la capacità di biosintesi sono orientati verso la trasformazione di sostanze specifiche, alla protezione ambientale e alla lotta contro l’inquinamento, come il trattamento delle acque di scarico e la metabolizzazione dei liquami domestici, industriali e zotecnici.

In tale frangente si è inserita nel campo della sperimentazione microbica all’inizio degli anni ’80, la Chemical Control di Padova, che ha realizzato una serie di prodotti naturali, composti da varie forme microbiche ed enzimatiche, tali da consentire un’ampio intervento in tutto il settore della depurazione.

I primi passi furono fatti emulando le due grandi scuole internazionali di microbiologia applicata: la scuola Orientale, costituita dal Giappone e dalla Cina e la scuola Statunitense.

Considerati i valori e le capacità di intervento, e quindi i limiti e le caratteristiche dei microrganismi utilizzati dalle citate scuole, la Chemical Control ha creato una gamma più estesa di germi vivi, vari fra loro sia morfologicamente sia come genere e specie, in grado di intervenire laddove gli altri non riuscivano ad operare.

Ecco allora la scelta giustificata di isolare e duplicare alcune forme specifiche di germi saprofiti, abilmente pronti a metabolizzare la sostanza organica contenuta in varie tipologie di liquame.

Nasceva così nell’anno 1983 la prima formulazione microbica di ENZYMPLUS, contenente microrganismi liofilizzati, fra loro biocompatibili e affiancati da enzimi specifici polifunzionali, supportati in appropriate sostanze organiche, capaci di instaurare nel mezzo da biodegradare, una catena di reazioni ossidoriduttive; sistema altamente equilibrato, tanto da permettere il raggiungimento, da una parte, di un’alta velocità di reazione e dall’altra, di un notevole accrescimento dell’attività specifica dei microrganismi presenti.

La molteplicità dei componenti di ENZYMPLUS permette ora di intervenire a “tutto campo” nel’ambiente ecologico e non limitatamente a situazioni specifiche, poiché gli stessi intermedii cellulari presentano prerogative organolettiche:

  • possono subire stress ipertermici (+80°c) e ipotermici (-5°c) senza modifiche quantitative
  • sono totalmente latenti e pronti alla riattivazione non appena vengono in contatto con la biomassa 
  • sono strutturalmente e funzionalmente biocompatibili fra loro per aver subito un processo di stabilizzazione morfologica a mezzo azione radiante bipolare con raggi infrarossi e ultravioletti a frequenza e tempo stabiliti, e bilanciati a seconda del rapporto peso/volume.

Altra caratteristica peculiare dei batteri inseriti nell’ENZYMPLUS è che possono attivarsi e metabolizzare anche a diverse temperature ambientali; in formula troviamo infatti batteri criofili (5%) batteri psicrofili (25%) batteri mesofili (40%) e batteri termofili (30%). 
Questa particolare percentuale cellulare permette ad ENZYMPLUS di essere attivo dai -5°c fino ai +80°c.

È da segnalare inoltre che i ceppi batterici selezionati vivono in condizioni aerobiche, anaerobiche e facoltative, abbracciando così tutte le possibili situazioni d’impiego

L’azione cinetica dei batteri può essere così riassunta: i batteri secernano degli enzimi extracellulari, gli ESOENZIMI, che vanno a fissarsi sulle catene molecolari che formano l’insieme dei composti organici. Dopo aver eseguito un’IDROLASI ENZIMATICA dei legami, le catene vengono frazionate in catene biochimiche più semplici e piccole. Queste ultime possono essere allora assorbite dalle cellule batteriche, cioè nel citoplasma.

I vantaggi relativi all’impiego di ENZYMPLUS per la bonifica o la decontaminazione dei liquami o dell’ambiente, sono i seguenti:

1   raggiungimento dei valori ottimali di COD e BOD, ammoniaca, fosfati, nitrati, nitriti, tensioattivi nelle acque di scarico dei depuratori

2   abbattimento di batteri filamentosi, causa principale di torbidità degli effluenti, mediante un rapido e costante sviluppo della flora protozoica, preposta alla predazione della biomassa batterica non in grado di flocculare

3   annullamento cellulare delle più comuni forme batteriche antagoniste presenti nei liquami, quali: Sphaerotilus

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